TinyDropdown Menu Perché te lo dice Nana: LA FREDDA LUCE DEL GIORNO - welcome to Madrid

sabato 19 maggio 2012

LA FREDDA LUCE DEL GIORNO - welcome to Madrid


Un action movie poco credibile.

Ieri debuttava sul grande schermo "La fredda luce del giorno", l'ultimo film d'azione che vede in locandina nientepocodimenoche Bruce Willis e Sigourney Weaver. Io l'ho visto anche per voi e ho un po' di cosucce da dire, ma prima, ecco la trama con tanto di trailer.

 

Trama: Will Shaw (Henry Cavill), affarista di Wall Street, accompagna la famiglia in vacanza in Spagna. Di ritorno da un’escursione scopre che alcuni uomini decisi a recuperare una misteriosa valigetta, hanno rapito sua madre (Sigourney Weaver), suo fratello e la sua fidanzata. Per salvare i propri cari Will viene coinvolto in una cospirazione governativa che lo porterà a scavare nei cupi segreti del padre (Bruce Willis). 












Partiamo dal presupposto che, se entrate in sala con l'intenzione di godervi la pelata del buon vecchio Willis il più a lungo possibile ... avete sbagliato film. Lui in particolare resta sullo schermo davvero poco, interpretando il padre del protagonista che viene assassinato nei primi 15 minuti.
Vedi tu se dopo tanti anni di carriera mi tocca fare ancora i cameo

Ma torniamo al film in sè. 
Si tratta di un action-thriller ambientato in Spagna, più precisamente a Madrid. E qui c'è il mio primo punto a favore: film anglofoni ambientati in terra spagnola non se ne vedono facilmente. In più - piccola curiosità - tutto il film è stato davvero girato interamente a Madrid, quindi tutte le scene che vedete in luoghi aperti sono reali. Per chi di voi ha avuto la fortuna di passeggiare per le strade della capitale spagnola non faticherà affatto nel riconoscere Plaza Mayor, la Gran Via, il Parco del Buen Retiro e Puerta del Sol.
La trama si dispiega e si districa davanti agli occhi dello spettatore in modo avvincente, in un gioco di ruoli che in certi tratti è abbastanza confusionario. Il che, per un thriller, sarebbe un'ottima cosa se non fosse che allo spettatore è venuto più volte il dubbio che tale confusione non sia stata del tutto voluta dal regista. Ci sono personaggi il cui ruolo resta un'incognita fino alla fine, tanto da far nascere la domanda "Ma quindi questo, alla fin fine, è un buono o un cattivo ?".
Tutto sommato il film tiene sempre sveglia l'attenzione dello spettatore, avendo il merito di non incappare mai in punti morti nè lenti.
Tuttavia, chi è amante del genere sa benissimo che in questi casi, perchè il film funzioni, ha bisogno di un protagonista credibile. E, mi dispiace dirlo, ma è proprio questo il grosso punto debole de "La fredda luce del giorno". Nulla togliendo a Cavill (perchè poi  tra l'altro che gli vuoi togliere a quel figliolo? Tutto ben di Dio) le cui doti recitative non vengono messe in discussione, qui c'è proprio un problema di caratterizzazione del personaggio. In 93 minuti di pellicola lo vedrete sferrare al massimo un pugno (facendosi anche male, per giunta) e vi assicuro che a lungo andare diventa anche un po' ridicolo guardare un action movie nel quale il protagonista è tutto fuorchè "action". Il povero Cavill, come si direbbe al bar, prende mazzate da tutte parti senza batter ciglio. Insomma, avremmo voluto un protagonista un po' più cazzuto.


Se a questo aggiungete un paio di scene davvero improbabili, avrete chiari i motivi per i quali "La fredda luce del giorno" si trasforma da un prodotto con un'ottima base per sfondare ad un action-thriller traballante e poco credibile. E per scene improbabili vi parlo di una caduta da un palazzo, attaccato ad un filo per antenne, nella quale il protagonista si schianta sull'asfalto dopo aver sbattuto a corpo morto su ringhiere, muretti e chipiùnehapiùnemetta per poi salire senza problemi su un motorino e darsela a gambe. Altro momento improbabile degno d'esser nominato è vedere la Weaver tirarsi fuori da un suv cappottato, il quale, due secondi esatti dopo, scivola giù per le scale della metro, come se l'esile Sigourney fosse stata l'unico perno a tenerla lì ferma. Vi assciuro, è molto più improbabile vederla che raccontarla.

Prima di concludere, però, una nota di merito va alla fascinosa Verónica Echegui, che nel film si scoprirà essere la sorella del protagonista. Intensa, vera e bella, tanto da sembrare la versione ispanica della splendida Natalie Portman.

In conclusione: un film vivo, mai noioso e con la bellissima Madrid di sfondo, ma decisamente poco credibile nelle caratteristiche più d'azione.

Voto:
 
  
Consigliato: (ma con qualche riserva)
 
 

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